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martedì 7 marzo 2023

Il falò della follia di Federico Lenzi (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

La banalità non merita poesia e Federico Lenzi qui sembra rispondere, con convinta adesione, a quanto Maurizio Cucchi andava affermando circa venti anni addietro. Si era appena entrati nel nuovo millennio e, notando che «la poesia civile non è genere che goda oggi di particolare fortuna», si diceva «convinto che il poeta abbia anche un dovere di interpretazione e intervento, di critica e denuncia, rispetto alla realtà del suo tempo». Possiamo parlare, dunque, di sistema nella riflessione poetica di Federico Lenzi? Sarebbe troppo impegnativo e si caricherebbe di eccesive responsabilità un neomaggiorenne. Con le inevitabili limitazioni dovute alla sua giovane età e con l’ammirazione per le sue numerose e piacevolmente disordinate frequentazioni culturali e letture, sembra di poter intravedere – talvolta in maniera evidente, talaltra in forma accennata – quanto Matteo Lefèvre, qualche anno fa, scrisse a proposito di una bella e controversa voce statunitense, parlando di «una poesia... comprometida, “impegnata”» e ponendo così in luce una «voce… libera e fresca, mai ingessata o annunciata». È questa freschezza di verso, che consente di descrivere un recinto di valori per la poesia di Federico Lenzi; un recinto ampio con diverse possibilità di essere allargato, non un hortus conclusus che ha il sapore dell’egoismo e della sufficienza, piuttosto che dell’organicità e della necessità di contaminarsi. Del resto, sono passati appena cinque anni da quando – già fisicamente fuori misura rispetto ai coetanei – Federico Lenzi usciva dalla scuola media, a volte “solo e pensoso”, tirandosi dietro il trolley di libri: immaginavo tanti libri e tanto spazio vuoto in quella valigia. Invece no, con i libri c’erano anche tanti frammenti e lacerti di un discorso che in queste pagine egli ha cercato di comporre in maniera più compiuta. È da credere che siano rimasti nel trolley tanti altri frammenti da elaborare e per questi ultimi il tempo della fioritura sembra già alle porte. (dalla prefazione di Angelo Sconosciuto)


Federico Lenzi nasce a Brindisi il 24 agosto nel 2001. Si dedica all’attività poetica a partire dai quindici anni, trovandola unico sfogo per liberarsi da quelle prigioni che alcuni chiamano adolescenza, altri prospettiva di vita. L’iniziale incanto della parola fine a se stessa viene poi mutato in favore di un’opera che tenti l’abbattimento di una società marcia, filo conduttore di questa raccolta. Da sempre affascinato dallo studio delle Lettere, studia e vive a Bologna, dove ancora si dedica all’Arte in attesa di idee più alte
In copertina: Burn it to the ground by Christopher Burns on Unsplash 
Photo by Camila Quintero Franco on Unsplash
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Quantum girl di Erin Kate Ryan (Neri Pozza)

Mary Garrett ha un dono per trovare le ragazze scomparse, un tipo speciale di chiaroveggenza che lei chiama «la vista». Attirata da un manifesto e dalla promessa di una ricompensa, arriva in una piccola città del Sud dove non una, ma tre ragazze sono scomparse, due delle quali sono nere. Mary è lei stessa una «ragazza scomparsa». In un’altra vita, era una studentessa del Bennington College di nome Paula Jean Welden, svanita una notte del 1946. Il caso catturò l’immaginario collettivo della nazione, scatenando titoli in prima pagina, decine di avvistamenti dubbi e un’ondata di speculazioni: chi era davvero Paula Jean e che fine aveva fatto? Mentre la ricerca di Mary per rintracciare le ragazze scomparse si intensifica, dal passato emergono scorci delle altre possibili vite di Paula Jean: è una showgirl del circo in clandestinità, una falsaria letteraria sul punto di essere catturata, un’informatrice dell’era McCarthy innamorata di una donna che incontra in una cella comunista…

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lunedì 6 marzo 2023

Dalla passione di due giovani sorelle per il mondo beauty, nasce Salon de Beauté

06 marzo 2023 - Salon de Beauté - realtà leader nei servizi di estetica avanzata di altissima qualità e la cura dei capelli - rappresenta il miglior alleato per concedersi una coccola e ricaricare le batterie, ma anche per prepararsi al meglio a un evento speciale, dal matrimonio a una serata con gli amici o per un viaggio che ci piacerebbe fosse di sola andata.

Salon de Beautè nasce nel 2013 dalla passione di due sorelle, Eleonora  e Cristina, che fin da bambine si sono avvicinate al mondo beauty giocando con i trucchi e immaginando acconciature da principesse. La loro passione diventa realtà quando, dieci anni fa, poco più che ventenni, coronano il loro sogno di aprire in centro a Milano, a due passi dal Duomo, un salone di estetica avanzata e specializzato nella cura del corpo e dei capelli.


Per farsi conoscere e incrementare il proprio business, le giovani imprenditrici a poco a poco si avvicinano al mondo digital collaborando con alcune influencer, e sarà proprio questa apertura che porterà Salon de Beautè sulla bocca di tutti.


Non bisognerà aspettare molto perchè Salon de Beautè si affermi e nel 2019,  le sorelle aprono le porte di un secondo centro tra i grattacieli del nuovo quartiere cool di Milano: City Life, dove, all’area parrucchiere verrà aggiunta un’intera sezione dedicata ai trattamenti di altissima estetica avanzata.


Ma l’espansione non finisce qui! La voglia di ampliare i propri orizzonti è tanta e le due imprenditrici ricevono nel 2022 la richiesta da parte di Rinascente Roma Fiume di aprire uno spazio all’interno del centro commerciale. Nasce così Concept by Salon De Beauté, un corner nella città capitolina.


Sono 10 anni che ha preso vita la favola di Eleonora e Cristina, da un piccolo salone al primo piano con soli 8 dipendenti, oggi Salon de Beautè è una realtà affermata che conta più di 30 professionisti specializzati nella cura del corpo, del viso e dei capelli. 


Negli anni la crescita è stata esponenziale e solo negli ultimi 5 si è assistito ad una crescita del fatturato di oltre il 70% con un ulteriore incremento, alla nascita  dell’ e-commerce nel 2021 che ha visto le entrate aumentare nel 2022 dell’80% rispetto all’anno precedente. 


I centri Salon de Beauté sono dedicati al benessere a 360° e sono composti da tre principali aree: estetica, parrucchiere e solarium. 

Precursori di mode e di tendenze offrono trattamenti personalizzati mediante macchinari all’avanguardia e cabine dedicate,  consulenze e servizi capelli grazie a un personale qualificato e all’utilizzo di prodotti studiati appositamente per le singole esigenze, a cui si aggiunge un’area dedicata all’abbronzatura.


A corollario dei punti vendita, Eleonora e Cristina, nel 2019 fondano Sense By EGC, una linea professionale di skincare creata per rispondere ai differenti bisogni di tutti i giorni. 

Una ricerca durata più di un anno che ha portato alla realizzazione di un’offerta di prodotti professionali per il benessere del corpo e la cura dei capelli.

I prodotti Sense By EGC sono utilizzati durante i trattamenti in salone e acquistabili sul sito internet o all’interno dei negozi. 

Sense By EGC racchiude tutta la passione che le due sorelle nutrono verso il loro lavoro, unita all’entusiasmo di offrire dei risultati ottimali, senza però rinunciare a una pura sensazione di benessere.

Una gamma di prodotti - non testati su animali, senza parabeni, paraffine, petrolati e siliconi, e con un packaging eco-friendly - studiati appositamente per le esigenze di diversi tipi di pelle. 


Salon de Beauté dal 2021, inoltre, collabora con Radisson Collection Hotel mettendo a disposizione nelle camere degli ospiti la linea Sense By EGC e prendendosi cura del benessere degli ospiti attraverso la gestione dei trattamenti e dei servizi SPA. 


Ma le novità non finiscono qua: Eleonora e Cristina si preparano per l’inaugurazione di un nuovo Concept nella provincia bresciana di Erbusco, che insieme a quello romano rappresenterà il secondo sul territorio nazionale. All’interno di questo spazio i clienti già consolidati e nuovi potranno ricevere delle vere e proprie consulenze di benessere firmate Salon de Beautè. 


“Siamo davvero contente dei traguardi raggiunti. Siamo partite dalla nostra grande passione e mai ci saremmo aspettate di poter diventare una realtà così affermata nel settore del beauty, del benessere della persona e della cura dei capelli. Abbiamo raggiunto tanti traguardi e non vediamo l’oro di migliorare ancora, ampliando la nostra rete di centri e servizi all’avanguardia per il benessere” affermano Eleonora e Cristina Gerloni.

 


 

La stella del deserto di Michael Connelly (Piemme)

Un'intera famiglia sterminata. Un assassino a piede libero. Un vecchio caso che ossessiona Harry Bosch. E che potrà risolvere solo grazie a una persona: Renée Ballard. Non si può dire che il rapporto di Renée Ballard con il Los Angeles Police Department, meglio noto come LAPD, sia sempre stato rose e fiori. Tutt'altro. Troppa misoginia a rovinare le sue possibilità di carriera, troppe lungaggini burocratiche a rallentare i casi: e infatti, impaziente e determinata com'è, da un anno ormai Renée ha lasciato la polizia. Ma certi amori non finiscono: e quindi ecco che, di fronte alla possibilità di diventare capo di una nuova unità all'interno del LAPD, Ballard non può che riprendere in mano badge e pistola, chiamata a ricostruire dalle fondamenta la vecchia squadra che si occupava di casi freddi, ribattezzata Unità Crimini Irrisolti e rimessa a nuovo. E quando si tratta di crimini irrisolti, con chi lavorare se non con il migliore? Harry Bosch , ormai detective freelance, è già alle prese con uno di questi omicidi: quello di un'intera famiglia, perpetrato da uno psicopatico che da anni ha fatto perdere le sue tracce. 

 

Spariamo ai mandanti di Nunzio Festa (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

“Il titolo ha sapore di vendetta. O di giustizia. Di una sentenza pronunciata tra pene e colpe da espiare. Intanto si leggono i versi di Nunzio Festa, “Spariamo ai mandanti” e nel mentre, le parole in canna danzano a ritmi vorticosi. Ritmati.” (dalla prefazione di Alessandra Peluso)


“Un’antologia di versi realistica e visionaria allo stesso tempo, nella quale il poeta con la sua anima intatta racconta, denuncia, illumina la conflittualità dei rapporti umani della nostra civiltà. Nunzio Festa vive non di emozioni ma di sentimenti.” (da una nota di Giovanna Giolla)
“Spariamo ai mandanti” è, già di per sé, titolo che avverte del proposito di raschiare a condanna il mercato dell’involuzione per così rendere all’uomo una salvifica sua impronta solitaria di modo che sappia dissetarsi nella tenerezza che resiste quale aria nutriente al contrattacco dell’inedia. (da una nota di Daìta Martinez)

Nunzio Festa è nato a Matera e vive a Pomarico. Collaboratore giornalistico del Quotidiano del Sud e altri spazi cartacei e telematici – tra i quali Book and other surrows di Francesca Mazzucato; ha collaborato con, fra le altre cose, Liberazione, Il Resto, L’Altra Voce, Mondo Basilicata, Appennino, Focus-in; poeta, narratore e consulente editoriale, già editore e direttore di collane editoriali, editor (fra le altre della casa editrice materana Altrimedia Edizioni.). Per I Quaderni del Bardo ha pubblicato anche “Matera dei margini. Capitale Europea della Cultura 2019” e “Lucania senza santi. Poesia e narrativa dalla Basilicata”, oltre a diversi e-book su Scotellaro, Infantino sulle origini lucane di Lucio Antonio Vivaldi. Ha dato alle stampe per Historica Edizioni “Matera. Vite scavate nella roccia” e “Matera Capitale. Vite scavate nella roccia”; come il saggio pubblicato prima per Malatempora e poi per Terra d’Ulivi “Basilicata. Lucania: terra dei boschi bruciati. Guida critica.”. Più i romanzi brevi, per esempio, “Farina di sole” (Senzapatria) e “Frutta, verdura e anime bollite” (Besa). Tra le altre cose, la poesia per Altrimedia Edizioni del libro “Quello che non vedo” e il saggio breve “Dalla terra di Pomarico alla Rivoluzione. Vita di Niccola Fiorentino”.

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domenica 5 marzo 2023

Blue di Attila F. Balázs (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Attila F. Balázs è un poeta di origine rumena che vive in Slovacchia e scrive in lingua ungherese: partendo da questa mescolanza di culture appartenenti all’est europeo si può comprendere la varietà di toni e di stili della sua poesia. I luoghi descritti trasmettono al lettore un senso di straniamento, una percezione del tempo che segue un ordine proprio all’interiorità del poeta: “torno a me stesso/il tempo merita interesse/oltre la catarsi/e l’estasi”. Questo probabilmente spiega anche il fatto che alcune poesie, sono la stessa versione modificata solo in alcuni versi, come se il poeta avesse sentito il bisogno di fissare nella parola l’inarrestabile mutare delle cose, dei sentimenti, di noi stessi. (dall’introduzione di Laura Garavaglia)



Attila F. Balázs . Nato a Târgu Mureș, (Transilvania) il 15 gennaio 1954. Ha continuato gli studi presso l'Istituto di teologia cattolica di Alba Iulia. Si è laureato in scienze delle biblioteche e traduzione letteraria a Bucarest. Ha lavorato come bibliotecario presso la Biblioteca della Contea di Harghita a Miercurea Ciuc fino al 1989. Nel 1990, si è trasferito in Slovacchia. Tra il 1990 e il 1992 è stato editore di Szabad Újsag (Bratislava), ha collaborato con Új Szó ed è stato direttore della casa editrice Madách di Bratislava. Nel 1994 ha fondato la AB-ART Publishing (Bratislava), di cui è direttore da allora. È membro dell'Unione degli scrittori ungheresi, dell'Accademia europea delle scienze, delle arti e delle lettere, Parigi, dell'Accademia Eminescu, dell'Unione degli scrittori di Romania, del club ungherese PEN, dell'Associazione degli scrittori della Slovacchia .. È vicepresidente dell'associazione culturale Dellart (Cluj-Napoca), membro onorario dell'Accademia delle scienze, delle arti e delle lettere, Chisinau, Moldavia, autore di più di una dozzina di raccolte di poesie e traduttore di più oltre venti libri di poesia e narrativa, Attila F. Balázs ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per l e sue varie attività letterarie (Premio Opera Omnia Arghezi (Târgu Jiu, Romania 2014), Premio Dardanica, Bruxelles-Prishtina, Premio Lucian Blaga (Romania , 2011), Premio Lilla (Hévíz, 2011), Premio EASAL, Parigi, 2020, Premio Madách (Slovacchia, 1992), Premio World English Writer's Union, India, 2019, Premio Lukijan Mušicki, Belgrado, Serbia, 2019, Premio internazionale Dardanica , Brussel / Prishtina, 2019.
Il 10 ottobre 2018, il Consiglio di fondazione dell'Accademia mondiale delle arti e della cultura conferisce a F. Attila Baláz il titolo onorario di dottore in lettere. (Rilasciato al XXXVIII Congresso mondiale dei poeti a Suiyang, Cina). Le sue opere sono state tradotte in 20 lingue. Come poeta invitato, partecipa regolarmente a diversi festival letterari in tutto il mondo (Nicaragua, Colombia, Venezuela, Canada, Turchia, Perù, Ecuador, Marocco, Macedonia, Cina, Vietnam, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Azerbaigian, Moldavia, Romania, Serbia, Montenegro, Kenya, Spagna, Italia.)
 
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