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LEGGERE CON ATTENZIONE - AVVERTENZE E MODALITA' D'USO
domenica 11 dicembre 2022
sabato 10 dicembre 2022
TRIENNALE MILANO - Donne iraniane // Consegnati capelli al Consolato Generale della Repubblica Islamica dell'Iran
A fronte della drammatica situazione in Iran, Triennale Milano ha lanciato una pacifica protesta a cui, nel corso dei mesi passati, hanno aderito moltissime persone lasciando una ciocca dei propri capelli in un contenitore nell’atrio del Palazzo dell’Arte. Come annunciato, le ciocche raccolte in Triennale sono state poi consegnate al Consolato Generale della Repubblica Islamica dell'Iran in segno di pacifica protesta contro la violenza omicida della polizia e di solidarietà con chi rischia la propria vita per difendere il diritto inalienabile alla libertà individuale.
In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, domenica 11 dicembre alle ore 20.30 il Presidente di Triennale Milano Stefano Boeri racconterà l’iniziativa di partecipazione lanciata da Triennale a sostegno delle giovani donne e dei giovani uomini in Iran durante incontro Donna, vita, libertà: l’Italia per l’Iran al Teatro Franco Parenti. Un evento promosso da Teatro Franco Parenti in collaborazione con “la Repubblica” e “Linkiesta” con l’adesione delle realtà culturali e sociali della città.
Case sepolte di Pietro Romano (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Le “case sepolte” di Pietro Romano sono quelle che abitiamo, ma, soprattutto, quelle che ci abitano. Questa sua raccolta, profonda, struggente e a momenti terribile, è una delle più avvincenti che ultimamente abbia letto. (dalla Prefazione di Gian Ruggero Manzoni)
Buona parte della scrittura di Pietro Romano è un susseguirsi ossessivo di domande alla ricerca di un impossibile incontro con sé stesso, che resta in una sorta di nonluogo e nontempo, tra l'atto del vivere morendo e del morire vivendo (Dalla post – fazione di Franca Alaimo)
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Alla linea di Joseph Ponthus (Bompiani)
Questo romanzo-poesia racconta di un operaio interinale che lavora in Bretagna, prima nella conservazione del pesce e poi in un mattatoio. Giorno dopo giorno elenca con precisione i gesti del lavoro alla catena di montaggio, il fragore, la stanchezza immensa, i sogni inghiottiti dalla ripetizione di riti sfinenti, la sofferenza del corpo e l'annullamento dell'anima. A salvarlo è il fatto di avere una vita parallela, interiore, animata dai grandi autori latini, dalle canzoni di Trenet, dai romanzi di Dumas. È la sua vittoria precaria sull'alienazione del lavoro ripetitivo, una vittoria nutrita anche dalla gioia delle domeniche, dall'affetto per un cane, dall'amore per una donna, dall'odore del mare. La scrittura in versi liberi, sospesa e concitata al tempo stesso, asseconda il ritmo della fabbrica che è la colonna sonora di questo poema del contemporaneo, questa Odissea in cui Ulisse combatte contro i suoi ciclopi: i frutti di mare da spalare e le carcasse dei manzi.