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LEGGERE CON ATTENZIONE - AVVERTENZE E MODALITA' D'USO
giovedì 2 marzo 2023
mercoledì 1 marzo 2023
Ragazzo di luna di Alexander Korotko ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Korotko si riferisce alla demenza del tempo in modo trascendente, mentre l’intelligenza e la coscienza sono il frutto di uno sforzo che è necessario compiere: bisogna interrompere il sogno per potersi svegliare. Svegliarsi per poter incontrare il procuratore, il capo-redattore che incarna una forza distruttrice e al tempo stesso creatrice. Tuttavia, quando nulla dipende da te, hai paura. Ti si corregge, ti si dà un altro nome, ti si dà e ti si toglie il denaro, la posizione, la condizione e non rimane nulla all’infuori del sogno lunare, che sicuramente ti salva e allora nemmeno la morte di un vicino ti sconvolge più. Siamo davvero esseri umani? Cantiamo l’inno alla nobile follia dei temerari e ci logoriamo perché ci è stato cambiato il nome o è stato tolto un paragrafo al nostro testo. (dalla prefazione di Andreï Bitov)
Metallo pesante di Alessandro Angelelli (L'Erudita) - intervento di Rita Bompadre - Centro di Lettura “Arturo Piatti”
“Notte inoltrata, silenzio profondo, rotto di colpo, dal passare di un treno, metallo pesante su fragile legno”. La composizione tra la parola e l'immagine, metafora della vita e del senso dell'interezza, racchiusa in queste righe, appartiene all'autore Alessandro Angelelli nel libro “Metallo pesante” (L'Erudita, 2022 pp. 67 € 16.00). I testi contengono la densità dell'osservazione poetica sul mondo e sulla natura degli uomini, diffondono la consistenza dell'ispirazione, offrono una consapevolezza accogliente, piena di sensibilità e di intensa affettività. Il poeta risiede nella dimora dell'anima, percepisce l'intima relazione tra il proprio peregrinare alla ricerca di una dimensione familiare dove custodire ricordi ed emozioni e l'identità interpretativa delle sensazioni. Alessandro Angelelli indica la regione interiore dalla quale partire per percorrere l'essenza dell'itinerario esistenziale e ampliare l'orizzonte dell'appartenenza. Descrive attraverso l'inquietudine romantica del percorso di vita, lo smarrimento e la frantumazione dell'esperienza, espone la volontà di comunicazione, insegue il desiderio di riacquistare il sentimento perduto. La strada per condividere il viaggio introspettivo rimanda al valore originario dell'essere, incrocia lo svolgimento della memoria e collega l'elaborazione del vissuto con il senso di ogni destinazione. “Metallo pesante” svela una collezione privata di inafferrabili momenti e di sfuggenti impressioni, mostra il vincolo confidenziale tra la malinconia del passato e l'incertezza del presente, avverte il carattere instabile di ogni incognita del futuro, l'inesorabile vulnerabilità del dolore, ma anche la stabilità fiduciosa della speranza. La poesia di Alessandro Angelelli è simbolo di un archetipo del cammino umano, un attraversamento evolutivo tracciato nella necessità di realizzare una direzione per la felicità e rinnovare il proprio itinerario, inoltrandosi nella promessa di raggiungere nuovi approdi di comprensione per sentirsi a proprio agio con se stessi. Rivisita la località ispiratrice del pensiero, analizza il territorio suggestivo della realtà, da corpo all'equilibrio degli impulsi per orientare l'autenticità del discorso. Alessandro Angelelli conosce il modo di rilevare e abbracciare la consistenza sensitiva del proprio territorio di arrivo, oltrepassa il passaggio lucido del dolore e della finitezza dell'assenza, trasmette la propria fermezza creativa con il presentimento immaginario di ogni atmosfera onirica. “Metallo pesante” rinforza l'intento profondo di riconquistare la componente del benessere, illustra l'incantevole cronaca del tempo nel riassunto seducente del quotidiano, congiunto alla contingenza della fugacità, alla tenerezza della memoria e alla commozione dei significati. Indaga sull'accordo dell'intuizione elegiaca e sostiene l'eterna e inevitabile discordanza tra la crudele fragilità e la grazia della serenità. Il libro è il compimento letterario di una coinvolgente resistenza, la fusione naturale immersa nella nostalgia dell'altrove, sperimenta l'incertezza dei legami, assapora l'indugio dell'attimo vissuto, mantiene il radicamento dell'intima necessità di espressione, l'intenzione di ogni luogo in cui sentirsi a casa e ritrovare la beatitudine dello spirito.
Rita Bompadre - Centro di Lettura “Arturo Piatti”
https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/
martedì 28 febbraio 2023
Fairy Tale di Stephen King (Sperling & Kupfer)
Un ragazzo, il suo cane, la discesa in un mondo magico e oscuro. Un'eccezionale favola dark. Benvenuti nel lato oscuro del «C'era una volta».
Visto con i tuoi occhi: (Storie di questo mondo) di Fabrizio Camilli (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Una serie di episodi nel segno della trasgressione vissuti attraverso gli occhi dell'Autore che, trasferendosi ora nella protagonista ora nelle figure comprimarie, segna con passo indolente le diversità come fossero momenti di un tempo vissuto senza percepirne il trascorrere. La violenza sempre a latere di ogni decisione e mai come elemento da rifuggire. Il casuale come vero episodio integrante e giustificativo delle vicende che, a parte il colore intenso della circostanza, lasciano intravedere le debolezze dell'essere umano assurte a ruolo di protagoniste e mai condizionate dalla decisione consapevole dell'Autore. Una miscela di emergenze psicologiche filtrate dalla determinazione di chi decide di non decidere e di vivere emozioni in libertà, senza limiti di coscienza nè capacità di opporsi agli accadimenti. Un libro consigliato a chi ritiene possibile che un uomo ed una donna possano vivere senza pregiudizi ogni sensazione, nella consapevolezza che queste rappresentano il colore di una vita senza futuro. "Era li che si muoveva con gesti lenti e ripetuti intercalando con voce sommessa ogni forma di oscenità all'indirizzo della sua compagna di giochi. Rimasi ad osservare quello strano momento di confidenza, rapita ed attonita. Perché non aveva mai proposto a me quel gioco che lo faceva tanto divertire?"