Il nuovo volume sulla Terapia Forestale, pubblicato da Cnr Edizioni, è frutto della campagna di ricerca condotta dal
Cnr attraverso l'Istituto per la BioEconomia (Cnr-Ibe) insieme al Club alpino italiano, attraverso i relativi Comitato scientifico centrale (Cai-Csc) e Commissione centrale
medica (Cai-Ccm), e con la collaborazione scientifica del Cerfit (Aou Careggi, Firenze). "Terapia Forestale 2"
esce come opera completamente
nuova rispetto al precedente volume offre un quadro completo, aggiornato
e originale, che ambisce a diventare il riferimento nazionale per
questa disciplina in rapida espansione.
«Il
libro espone le ragioni fondamentali che rendono la foresta un ambiente
"terapeutico",
fino a renderla un potenziale supporto sanitario, oltre che un elemento
insostituibile per la stabilità della vita sulla Terra, come determinato
sulla base dei moderni metodi della psicologia clinica
e delle neuroscienze, e della stima dell'enorme valore economico della
frequentazione consapevole delle foreste», afferma Federica Zabini
di Cnr-Ibe, curatrice dell'opera. «Nei 18
mesi dall'uscita del precedente volume, la ricerca sulla Terapia
Forestale è proseguita grazie anche alla costituzione di un gruppo di
ricerca che va dall'Istituto Superiore di Sanità al Crea
(Ministero dell'Agricoltura), dalle Università La Sapienza di Roma, di
Firenze e Padova alle Scuole di Psicologia Cognitiva. Questo sviluppo ha
consentito di produrre un'opera che riflette non solo lo
stato dell'arte, ma delinea i passi futuri, a partire dalla definizione
rigorosa degli standard per i siti idonei di Terapia Forestale e di
Terapia Forestale Urbana. Sulla base di studi recenti, e con
un approccio originale e adattato al nostro Paese, il Crea ha definito
un percorso, aperto a enti pubblici e soggetti privati, per il
riconoscimento di idoneità dei siti secondo indici oggettivi e
quantitativi, dall'anagrafe identificativa alla gestione, fino
all'accessibilità e fruizione e ai vincoli».
Il volume presenta in anteprima importanti risultati della grande campagna 2021, che ha coinvolto
quasi mille persone presso oltre 30 siti tra Appennini, Alpi e parchi urbani.
«A livello ambientale, in media le foreste montane registrano un
livello di inquinamento tre volte
inferiore e una concentrazione di olii essenziali, benefici per la
salute, tre volte superiori rispetto ai parchi urbani, presentando
tuttavia una marcata variabilità», sottolinea l'altro curatore
dell'opera, Francesco Meneguzzo del Cnr-Ibe, referente
scientifico nazionale del Cai-Csc. «Per esempio, alcuni siti alpini
risentono fortemente della prossimità della Pianura Padana,
dalla quale i venti e le brezze di valle trasportano considerevoli
quantità di inquinanti. La situazione appare migliore sull'Appennino
settentrionale, i cui siti generalmente godono anche, a parità
di condizioni meteorologiche, di concentrazioni di oli essenziali
superiori: tra questi spiccano l'alto Casentino, l'Appennino Pratese e
quello Reggiano dove, presso il Rifugio Cai Cesare Battisti,
abbiamo osservato un'ottima visibilità del cielo notturno stellato, che
può rappresentare un ideale complemento alle esperienze di Terapia
Forestale condotte durante il giorno». Al
livello della funzionalità diretta sulle persone, le analisi prodotte
dall'Istituto Superiore di
Sanità hanno confermato la potenzialità terapeutica delle immersioni
guidate in foresta, sia remota che urbana: «Per esempio, le donne e i
partecipanti più giovani partono con un livello di ansia più
elevato, che si normalizza dopo l'esperienza. Risultati che si ottengono
anche laddove la conduzione da parte dello psicologo è stata sostituita
da cartelli, a conferma dell'effetto terapeutico della
foresta».
«Grazie alla campagna di ricerca più ampia al mondo in
questo settore, abbiamo potuto qualificare come stazioni di Foresta Terapeutica decine di siti, in gran parte presso rifugi del Cai», rilanciano Giuliano Cervi e
Giovanni Margheritini, presidente e vicepresidente del Cai-Csc, insieme a Franco Finelli, presidente della Commissione Centrale Medica (Cai-Ccm), e Francesco
Becheri, psicologo di riferimento della Cai-Ccm. «Per ottenere questo
risultato, abbiamo formato decine di psicologi e psicoterapeuti, che
hanno condotto le
numerose sessioni sperimentali secondo un protocollo rigoroso e
ripetibile: stazioni e professionisti che costituiscono un patrimonio
ora a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale. Le
potenzialità preventive e terapeutiche della Terapia Forestale spingono
verso una valutazione della sua inclusione tra le opportunità della
pratica clinica da parte del Servizio Sanitario Nazionale,
come richiesto nel libro dal direttore del Cerfit, Fabio Firenzuoli, e
dalle ricercatrici del Centro di Riferimento per le Scienze comportamentali e la salute
mentale presso l'Istituto Superiore di Sanità».
La scheda
Chi: Istituto per la bioeconomia del Cnr (Cnr-Ibe) e Comitato scientifico centrale del Cai (Cai-Csc) Che cosa:
Libro
pubblicato da Cnr Edizioni, che offre un quadro aggiornato e originale
sulle evidenze scientifiche, i metodi, i campi applicativi, le stazioni
qualificate e il valore della Terapia Forestale; ISBN
978-88-8080-499-4, (online) e 978-88-8080-498-7 (stampa), pdf
scaricabile gratuitamente: https://www.cnr.it/it/new_
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martedì 2 agosto 2022
IL NUOVO LIBRO SULLA TERAPIA FORESTALE
Per iniziativa del Club alpino italiano e dell'Istituto per la BioEconomia del Consiglio nazionale delle ricerche,
con la collaborazione scientifica del Centro di riferimento regionale in fitoterapia e il patrocinio del Servizio sanitario regionale Emilia-Romagna, esce il secondo libro aggiornato e originale su una pratica sanitaria di grande valore sociale
ed economico
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