All'inizio del secolo, l'immagine della Statua della Libertà attirò centinaia di migliaia di persone attraverso l'oceano. Fu l'inizio di un'ondata di emigrazione dalla Galizia, - una terra molto povera dell'impero austro-ungarico-, che gradualmente si trasformò in una migrazione di massa. Contadini, artigiani, venditori ambulanti, pensatori ebrei anticonformisti: tutti si mossero alla ricerca di un futuro migliore nella ferma convinzione che «l'Imperatore d'America» li avrebbe accolti a braccia aperte. Attorno a questa speranza si sviluppò presto un business redditizio, con molti profittatori: agenti, funzionari, polizia, aziende americane e, non ultime, le grandi compagnie di navigazione - come la Hamburg America Line (Hapag). Martin Pollack descrive vividamente il grande esodo migratorio attraverso molte storie tra le quali quelle del calzolaio Mendel Beck, dell'agente Julius Löwenberg e del potente armatore Alfred Ballin. Racconta degli eterni perdenti che cercano una vita migliore e dei vincitori di sempre che hanno speculato sulle disgrazie altrui.
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