Un libro che illumina, in un presente scosso da mutamenti spaventosi, ciò che nel passato non abbiamo saputo vedere e quello che nel presente possiamo ancora salvare.
Hai sognato, ne sei certo, ma non riesci a
ricordare nulla. È il sogno bianco. Andrea Darman conosce quella
sensazione fin da bambina. Ora che – dopo anni di reclusione per le sue
attività ribelli – torna sulle montagne dove è nata, tutto le sembra
destinato all’oblio. Non troverà nessuno ad attenderla, e della neve e
del ghiaccio che le parevano eterni non resta che una striscia. Su per
quei sentieri, Andrea rivive un rito antico. Non sa com’è iniziato,
oltre un secolo prima, quando la storia della sua famiglia si è
intrecciata a quella del più importante ghiacciaio italiano. È il 1917:
il primo Andrea sale, insieme a centinaia di giovani, sul fronte
innevato dove il vero nemico è il ghiacciaio. Con la sua Maria nel
cuore, chiuso in una roccaforte costruita nella pancia del monte, fa i
conti con il terribile prezzo della guerra. Alla fine degli anni Ottanta
l’assedio turistico ha cambiato faccia alla montagna: gli impianti, la
faraonica funivia, famiglie e comitive che invadono le piste. Andrea –
il nipote del soldato – è un maestro di sci solitario, inna-morato della
donna sbagliata, che prova a mandare giù il mito del progresso e i suoi
effetti. Quelli che vive sulla propria pelle l’ultima Andrea, alla fine
di tutto. In questo romanzo unico nel panorama italiano Romagnoli
inventa una nuova epica umana e ambientale, e ci porta al cuore del
nostro rapporto con la natura che cambia. Un libro che illumina, in un
presente scosso da mutamenti spaventosi, ciò che nel passato non abbiamo
saputo vedere e quello che nel presente possiamo ancora salvare.
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